domenica 22 gennaio 2017

L'ALLEGORIA DELLA CAVERNA DI PLATONE

Ogni volta che mi capita di fare una riunione per vedere i risultati aziendali mensili, non mi sottraggo alla sensazione che facciamo tanti discorsi sulla base non di conoscenze, bensì di ombre. Come Platone nel mito della caverna indicava nelle ombre i simulacri errati delle cose proiettate sulla parete dal fuoco, che gli uomini incatenati sul fondo scorgevano; così  in azienda noi vediamo l'ombra monetizzata, o meglio finanziaria, delle risorse e dei prodotti, che rimangono per lo più nascosti alla vista dell'alta direzione.
Rimarrebbe da chiarire chi proietta la luce da cui discendono nella caverna le ombre. Se approfondisco rischio di farmi venire un po' di senso di colpa...
Ora, già da tempo ho maturato una convinzione: che il basare il controllo di gestione sui dati contabili e finanziari non è che il riflesso di una fase economica in cui gli elementi finanziari in azienda e nell'economia sono diventati preponderanti rispetto ai processi che utilizzano le risorse.
È un discorso complesso che varrebbe la pena di introdurre anche solo per capire come si riverbera la macroeconomia sulle scelte di governo delle imprese, o, meglio, il contrario, cosa sta alla base dei processi macroeconomici. Mi riprometto di farlo più avanti.
Per il momento mi limito a seguire il filo del ragionamento iniziato in altri post.
Continuando sull'onda del mito platonico, possiamo pensare a un prigioniero (aziendale) che riesca a liberarsi e uscire dalla caverna: passerebbe dalla visione delle ombre contabili proiettate sulla parete oscura, ad una visione chiara delle risorse e dei prodotti utilizzati per creare quelle ombre e, infine, ad osservare la gente che lavora nei processi che consumano quelle risorse. Un docente americano di management degli anni '90 disse che i dirigenti 
"che ritengono di controllare le operazioni con le informazioni relative ai risultati contabili delle operazioni, sono paragonabili ad un automobilista che si serve dello specchietto retrovisore per guidare la macchina, o di un tennista che giochi guardando il tabellone dei punti. Tutti sanno che guardare esclusivamente nello specchietto retrovisore  o il tabellone del punteggio conduce inevitabilmente al disastro in autostrada o sul campo da tennis. Apparentemente, però, sono poche le persone che giungono alle stesse conclusioni in merito all'uso delle informazioni contabili per controllare le informazioni aziendali". (H. Thomas Johnson).
Tuttavia l'uso dei dati contabili per analizzare e decidere è così radicato che vale la pena, prima di passare a scorgerne delle alternative, di vedere come si è creato e la facilità d'uso che ne ha permesso una rapida espansione. La prossima volta.
 

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