Forse può sembrare non
molto ortodosso da parte di un professionista della progettazione di sistemi di controllo economico-finanziario
e tesoreria, criticarne la portata attuale. Ma non è come sputare nel piatto in cui si
mangia, anzi, è una critica ai limiti dei sistemi tradizionali di controllo
gestionale, utilizzati normalmente dalla generalità delle aziende, con il fine di
superarli per migliorarli e renderli più aderenti alla realtà aziendale
attuale.
È infatti riscontrabile un’anomalia
di non poco conto in quasi tutti i sistemi di controllo tradizionale: i canoni
e i principi cha guidano la costruzione e l’output degli strumenti di misura
delle performance sono il frutto di
impostazione “datate” rispetto all’evoluzione economica e organizzativa delle
aziende di oggi.
La programmazione che si fa
col budget, il reporting direzionale, gli indici economici-finanziari per
conoscere le prestazioni dell’impresa, già erano diffusi nei primi 50 anni del ‘900;
la valutazione degli investimenti risale alla fine della seconda guerra
mondiale. Si trattava allora di aziende con scarsa differenziazione dei
prodotti, disponibilità di risorse solo materiali, orientate al volume della
produzione e all’efficienza, relativamente stabili sul piano competitivo.
Caratteristiche che
troviamo spesso anche oggi, ma a cui si aggiungono elementi che cambiano il
paradigma del controllo di gestione perché diventati preponderanti, quali: la
differenziazione e la qualità dei prodotti e servizi per offrire ai clienti
riposte sempre piú adeguate ai loro bisogni e necessità. Non è più il solo
tempo della quantità, si sono aggregate una moltitudine di variabili che hanno
determinato una complessa configurazione dei costi gestionali, che assieme al
ciclo di vita dei prodotti e al periodo che intercorre tra l’ideazione e la
commercializzazione (time to market) sempre più breve, rappresentano gli
elementi caratteristici delle dinamiche competitive di questi anni.
Senza contare lo
spostamento della struttura patrimoniale di molte aziende, che sono passate da
attività presso che costituite da soli beni tangibili, ad un aumento
considerevole degli assets intangibili.
Nello stesso tempo è aumentata l’importanza strategica delle risorse
immateriali, che nelle aziende evolute assume un ruolo determinante.
In questo senso è
sorprendente che ancora in moltissime aziende non si valuti un adeguamento
delle tecniche (e degli strumenti informativi/ci essenziali) di controllo e
valutazione della gestione.
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