Continua il nostro discorso sul cambio di paradigma nella composizione delle componenti del capitale d'impresa che si è verificato negli ultimi anni, e la conseguente obsolescenza (tanto per usare un termine "patrimoniale") dei tradizionali sistemi di valutazione economico-finanziario che usano le aziende.
Prima di continuare è utile dare una definizione, il più possibile semplice, di Capitale intellettuale, per come viene comunemente considerato: é l'insieme dei valori intangibili, spesso non valutati e contabilizzati, che costituiscono parte del patrimonio aziendale o che sono suscettibili di aumentarne il valore nel tempo.
se chiamiamo le cose col loro nome, all'interno del Capitale intellettuale di un'impresa identifichiamo:
- il personale e i collaboratori di elevato valore tecnico e strategico
- le relazioni strategiche con i clienti e quota di mercato
- i processi produttivi innovativi
- le procedure interne che apportano efficienza ed efficacia
- le proprietà intellettuali come i brevetti e i marchi
- il valore per l'azienda degli assets intangibili iscritti nelle Attività patrimoniali
Alla luce di questo piccolo elenco appare chiaro, anche solo percettivamente, come lo spostamento avvenuto nella composizione del capitale dell'impresa sia da prendere sul serio, e non possa lasciare inalterati gli strumenti di controllo e pianificazione che si usano in azienda.
Uno studio di Gartner Group sul rapporto tra Capitale Intellettuale e Capitale Finanziario che in 9 settori economici su 11 in cui è stata divisa l'attività economica (restano fuori l'automobilistico e l'edilizia), il rapporto tra Capitale Intellettuale e Capitale Finanziario/Tangibile è superiore a 1, e va da un minimo di 1,2 a un massimo di 2,8 , con un ventaglio intermedio compreso tra questi due estremi.
Già nel 1998 PricewaterehouseCoopers USA segnalava che il 78% del valore capitalizzato delle aziende ricomprese nello S&P 500 era da ricondurre al Capitale intellettuale (Fonte: Business Wire 17/04/2000).
La lacunosità che caratterizza la gran parte dei documenti informativi utilizzati nella maggior parte delle aziende, che tagliano di netto le possibili implicazioni relative alla valutazione del Capitale intellettuale continuando a prendere in considerazione presso che esclusivamente le rilevazioni quantitative gestionali in un'ottica prettamente finanziaria, costituiscono un quadro di riferimento limitato agli esiti di breve periodo (passato o futuro). Questo perché non viene riconosciuto l'effettivo potenziale, in termini di valore presente e di capacità di sviluppo futuro, insito nel Capitale intellettuale dell'azienda.
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